Dopo un volo con il parapendio, seduti al bar, un mio amico mi disse ‘Ma sei mai stato a Lampedusa?’ – ‘No!’ – ‘Vacci ch’è un posto fantastico. Ti prenderà, l’Isola!’. Detto fatto, presi volo A/R x una settimana ed una camera. Al check in dell’aeroporto di Orio al Serio scoprì di avere la carta d’identità scaduta. Mancavano solo 40 minuti all’imbarco. Chiamai il mio vicino, che già mi aveva portato in aeroporto ed era appena rincasato. Facendo salti mortali, egli riuscì a prendere il mio passaporto a casa mia e a consegnarmelo direttamente sopra la recinzione dell’A4, che separa l’autostrada dall’aeroporto! Impresa epica. Io riuscì a prendere il volo. Giunto a Lampedusa iniziai a gironsolare. Capitai per puro caso in un centro subacqueo vicino al vecchio porto. Avevo voglia di andare sott’acqua. Mi ero da poco licenziato dal mio lavoro di ‘Head of Business Operations South Europe’ in un’azienda farmaceutica, e avevo di conseguenza iniziato a razionalizzare le mie risorse economiche. Chiesi al proprietario del diving se si poteva trovare una formula ‘lavoro contro immersioni’. Lui mi propose immediatamente di fare il divemaster alla pari. Ci pensai 30 minuti, con un bicchiere di rosso, in spiaggia. Gli risposi ‘Si!’. Seguirono 3 mesi assolutamente fantastici a Lampedusa.

Il punto d’immersione ‘La Madonnina’ di Lampedusa prende il suo nome da una statua della Madonna immersa tra 15m e 18m di profondità. E’ un sito d’immersione facile, raggiungibile anche a nuoto partendo dalla famosa spiaggia dei conigli (ottima soluzione per scappare dalla folla e dal tanfo di crema solare). Il monumento fu donato ai Lampedusani da Roberto Merlo, fotografo subacqueo, in seguito ad un malore avuto durante un’immersione ed il supporto ricevuto dai Lampedusani successivamente. Un arco naturale subacqueo, luminoso, spettacolare, pieno di Cernie, Saraghi e Castagnole lo rendono un posto di un carisma forte.