Fu la prima volta che misi piede sul continente nero, ma per parecchi anni ho poi sentito il forte bisogno di tornarci ripetutamente. Come descriverlo? Un viaggio verso l’essenza, verso la nostra culla, verso la nostra origine. Lo senti. E’ un posto ove l’universo è molto più presente e vicino che non da noi. Con tutta la sua potenza, ma anche con tutta la sua crudeltà ed indifferenza. Con le sue stelle che ti perforano la retina. Con i suo climi estremi. Con i suoi odori. Con un sipario sottile tra vita e morte. Ma pure, quando osservi una scena di caccia di leoni, con una povera bestia che viene abbattuta e sbranata, oltre alla compassione, al dolore, c’è comunque un senso di pace ed equilibrio. Qua sei vivo, quindi puoi morire. Non può morire chi non vive…